Venerdi 6 marzo alle ore 18.00 presso Baccelli d’Idee in via Orciano Pisano 9
 (Montecucco dietro l’AMA) l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia 
sezione Trullo-Magliana “Franco Bartolini” di Roma terrà  un incontro 
sulla questione orientale fra mistificazione e verità a partire dalla 
grande guerra.
 Ne discutiamo con gli storici Alessandra Kersevan e Davide Conti, introduce  la sezione Anpi Trullo-Magliana
Il processo formativo del Regno d'Italia nasce dalla volontà di 
aggressione militare dello Stato Sabaudo contro altri stati presenti 
nella penisola, strumentalizzando il desiderio di libertà e progresso di
 alcune classi sociali più sensibili a questi temi.
 La 
partecipazione italiana alla prima guerra mondiale nasce dalla volontà 
del nuovo Regno d'Italia di annessione per manu militari dei territori 
dell'allora litorale austriaco.
 L'entrata in guerra dell'Italia fascista nasce dalla volontà di occupazione dei territori  ad est dei suoi confini.
 Una sola politica al servizio degli interessi della nobiltà e della 
borghesia nazionale  ha guidato nel corso di tutti quegli anni  i vari 
governi : il nazionalismo portatore ne suo ventre  di tutte  le atrocità
 del colonialismo e dell'imperialismo.
 Un nazionalismo che non ha 
tenuto conto della specificità storica di quelle zone e che ha rotto 
delicati equilibri che nel tempo si erano venuti a creare tra le diverse
 popolazioni presenti creando le condizioni per le tragedie che hanno 
colpito in entrambi le parti del confine.
 Un nazionalismo che non è 
scomparso e che anche nell'attuale quadro storico-politico continua a 
condurci in nuove avventure militari e colonialiste.
Alessandra 
Kersevan Ricercatrice storica, da anni si dedica allo studio della 
storia del Novecento delle terre del confine orientale. Nel 1995 ha 
pubblicato Porzûs. Dialoghi sopra un processo da rifare, studio su una 
delle più controverse vicende della Resistenza italiana; nel 2003 ha 
svolto per conto del Comune di Gonars una ricerca sul campo di 
concentramento istituito in quel paese del Friuli, Un campo di 
concentramento fascista. Gonars 1942-1943. Nel 2005, per conto della 
Commissione europea e del Comune di Gonars, è stata autrice del 
documentario The Gonars Memorial  1942-1943: il simbolo della memoria 
italiana perduta. È coordinatrice della collana “Resistenzastorica” 
delle edizioni Kappa Vu.
Davide Conti è dottore di ricerca presso
 la Sapienza Università di Roma, ricercatore della Fondazione Lelio e 
Lisli Basso e consulente dell’Archivio Storico del Senato della 
Repubblica.
 Ha pubblicato: L’occupazione italiana dei Balcani. 
Crimini di guerra e mito della brava gente 1940-1943 (Odradek 2008); 
Alle radici del sindacato. La fondazione della Cgil e le carte del 
congresso costitutivo del 1906 (Ediesse 2010); Criminali di guerra 
italiani. Accuse, processi, impunità nel secondo dopoguerra (Odradek 
2011).
 https://www.facebook.com/events/792947934127442