LETTERA APERTA SULLA MANIFESTAZIONE “ COSTITUZIONE VIA MAESTRA
LETTERA APERTA SULLA MANIFESTAZIONE “ COSTITUZIONE VIA MAESTRA “
Alla Segreteria Nazionale
Al Comitato Nazionale ANPI
Al Comitato Provinciale Roma e sue sezioni
Apprendiamo con enorme dispiacere della decisione presa dalla
Segreteria Nazionale dell'ANPI di non aderire alla manifestazione “
Costituzione via maestra “ indetta per sabato 12 ottobre a Roma in
difesa ed applicazione della Costituzione. Non comprendiamo i motivi di
una tale decisione e siamo turbati nel constatare che questa decisione
sia stata presa da un organismo esecutivo come quello della Segreteria
Nazionale e non da un organismo politico come il Comitato Nazionale, un
fatto che a nostro avviso rappresenta un stravolgimento dei ruoli degli
organi della nostra Associazione.
Non comprendiamo
soprattutto il motivo non essendoci contraddizione tra gli obbiettivi
che si pone l' ANPI e quelli che pone l'appello per la manifestazione,
come viene anche ribadito nel comunicato della Segreteria Nazionale.
Nel discorso del nostro presidente, Carlo Smuraglia, tenuto il 2 giugno
a Bologna si afferma la netta opposizione a radicali cambiamenti della
Costituzione, la netta opposizione ad ogni ipotesi di presidenzialismo,
una ferma contrarietà ad ogni modifica legislativa o di fatto
dell'art.138, l'inopportunità del ricorso ad appoggi esterni come il
Comitato dei saggi, la mancanza di quei provvedimenti decisivi per il
lavoro e lo sviluppo del Paese, le preoccupazioni per le modifiche ai
titoli 1,2,3 e 5 .
Non si affermano forse gli stessi principi nell'appello dei promotori della manifestazione del 12?
Non si afferma forse che la politica del nostro paese deve essere
orientata dalla Costituzione, che essa non può essere cambiata, a
partire dall'articolo 1 che pone il lavoro alla base della vita del
nostro Paese, non si pongono come irrinunciabili i valori
dell'uguaglianza e della giustizia sociale secondo la proclamazione
dell'art.3 e quelli della dignità e dei diritti fondamentali delle
persone proclamate dall'art.2, non si afferma forse la contrarietà alla
modifica dell'art.138 e al presidenzialismo punta d'iceberg di uno
stravolgimento del nostro sistema istituzionale in senso
efficientistico-aziendalistico-autoritario?
Non ci
convince poi quel ”Non possiamo aderire a iniziative che, pur legittime,
prospettano piattaforme politiche programmatiche“ col quale si esprime
il timore di equivoci e strumentalizzazioni non già da parte di una
formazione politica bensì della possibilità ipotetica che essa si possa
formare. Ma la difesa ed attuazione della Costituzione non rappresenta
una piattaforma politica?
Il comunicato della Segreteria
Nazionale ci invita inoltre “a coinvolgere tutti i cittadini e non solo
una parte di essi, a mobilitarsi per informare, chiarire, discutere, con
tutti sulle tematiche dei progetti di riforma della Costituzione su cui
si stanno impegnando Governo e Parlamento.” E quale migliore occasione
quella che vedrà sfilare in corteo decine di migliaia di persone sabato
12 ottobre? Non sono anche loro cittadini? Quindi se dobbiamo rivolgerci
a tutti dovremmo essere al loro fianco, oppure il nostro lavoro deve
riguardare solo una parte, solo quella che non sarà presente?
Ci viene chiesto di promuovere e partecipare attivamente a tutte le
iniziative in difesa della Costituzione contro ogni attacco, da
qualunque parte provenga e poi si decide di non partecipare ad una
grande manifestazione proprio sul quel tema? Non riusciamo a comprendere
la logica di questi ragionamenti.
Il 12 ottobre saremo in
piazza ma saremmo stati orgogliosi di andarci con il nostro striscione e
le nostre bandiere insieme a quel popolo che crede e si batte per quei
valori scaturiti dalla Resistenza senza timore di subire
strumentalizzazioni, in quanto forti e consapevoli della nostra
autonomia e per affermare che la Costituzione non solo non si tocca ma
va rispettata e applicata poiché già nei fatti sta cambiando l'assetto
istituzionale con l'introduzione del pareggio di bilancio, con la
demolizione del contratto collettivo di lavoro, col sempre più difficile
compito di far rispettare il divieto di ricostituzione del partito
fascista e l'applicazione del reato di apologia .Fino a quando dovremo
assistere a tragiche vicende come quella di centinaia di migranti morti
e dispersi nel mare di Lampedusa la cui terribile responsabilità sta
in chi in spregio alla Costituzione autorizza la partecipazione in
maniera più o meno diretta alle varie guerre e considera queste ancora
come strumento di risoluzione delle crisi internazionali?
E' per tutto questo che ci preme invitare il Comitato Nazionale a
riflettere, a considerare la situazione di malessere all'interno della
nostra Associazione, a riconsiderare la decisione della Segreteria e a
dare la sua adesione convinta, partecipata e consapevole alla
manifestazione del 12 .
-- Sezione ANPI Franco Bartolini
Trullo-Magliana
sez.anpi.bartolini@gmail.com
www.anpitrullo.blogspot.com
FB: anpi trullo-magliana
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