lunedì 20 maggio 2013

CasaPound intasca il 5x1000 con l'inganno



I “fascisti del Terzo Millennio” da quattro anni incassano il 5x1000, nonostante sia espressamente vietato dalla legge, grazie alla ONLUS di copertura L’Isola delle Tartarughe

CasaPound ha ricevuto 41 mila euro dalla raccolta del 5x1000 del 2010 e il 2011. I “fascisti del Terzo Millennio” parteciperanno anche alle tornate del 2012 e del 2013, anche se non è ancora dato sapere quanto riceveranno. Oltre ai contributi di un migliaio di italiani, CasaPound ha ricevuto anche i 1800 euro “in dote”, ovvero la somma distribuita proporzionalmente per ogni settore dal meccanismo.

Per legge, ai partiti non spetta il 5 per mille. CasaPound è un’associazione di promozione sociale, ma anche un partito politico che si è candidato alle ultime elezioni politiche, alle regionali laziali e ora sta facendo campagna elettorale per Simone Di Stefano, candidato a sindaco di Roma.

Il decreto legislativo 460 del 1997, detto Legge Zamagni dal nome dell’ex presidente dell’Agenzia per le ONLUS, specifica chiaramente che non si considerano in ogni caso ONLUS i partiti e i movimenti politici. Inoltre, nel decreto del Presidente del Consiglio del 23/04/2010 che aggiorna i parametri per l’accesso al 5 per mille e ai suoi sgravi fiscali non è neppure accennata l’inclusione dei partiti fra i destinatari.

CasaPound ha aggirato la norma con uno stratagemma. Nel lungo elenco dei beneficiari del 5 per mille non si trova il nome del gruppo di estrema destra, ma si trova quello della cooperativa ONLUS a responsabilità limitata L’Isola delle tartarughe.

Il codice Ateco a cui è registrata indica “altre attività di intrattenimento e di divertimento”, nello specifico sagre, mostre, animazione di feste e villaggi, ludoteche, marionette, fuochi d’artificio e stand di tiro a segno. Approfondendo, si scopre che L’Isola delle Tartarughe si prende cura degli emarginati, dagli ex degenti di istituti psichiatrici ai tossicodipendenti, raccogliendo fondi tramite la raccolta differenziata, la tutela delle arti, la consegna pacchi e la vendita di pezzi di ricambio per auto. Il tutto con soli due dipendenti.

Inequivocabilmente, il codice fiscale della ONLUS è 09301381001, lo stesso che campeggia nel sito di CasaPound nello spazio in cui si invita a versare il 5x1000.
Tra l'altro, e probabilmente non a caso, la testuggine è uno dei simboli di CasaPound.
Nella scorsa legislatura, i due senatori del PD Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, avevano mostrato in Parlamento come la cooperativa era chiaramente riconducibile a CasaPound dato che l’amministratore unico Paolo Sebastianelli è uno stretto collaboratore del leader dei neofascisti Gianluca Iannone.
dopo che Alemanno aveva regalato un casale all’Isola delle Tartarughe. Anzi un doppio casale, antico e diroccato, con tre ettari di terreno tutto attorno, confinante con la tenuta di Redicicoli, nel cuore del parco della Marcigliana. Al catasto è segnato come foglio 136, particelle 2-6. Il casale, di proprietà del Comune di Roma dal 2000, è stato ottenuto da una compensazione dalla società Porta di Roma.
Il 24 maggio dello scorso anno, davanti all’ingresso del casale, in via Settebagni 531, viene firmato il verbale con cui il vice capo di Gabinetto del Sindaco di Roma, Antonio Lucarelli,
-ex portavoce di FORZA NUOVA nel 2000, finito sui giornali per alcuni sit-in che esaltavano il fascista austriaco Haider e risse contro gli avversari politici- dispone la consegna del bene a un rappresentante del Dipartimento patrimonio e casa del Comune e, contestualmente, affida il suo uso al rappresentante legale della cooperativa “Isola delle tartarughe onlus”, Paolo Sebastianelli.

Sarà solo una coincidenza, ma proprio il 24 maggio scorso Casapound aveva accettato di essere sgomberata dallo stabile occupato di via Val d’Ala. “Abbiamo raggiunto un accordo per sistemare le trenta famiglie occupanti”, spiega lo stesso giorno alla stampa il vicepresidente di Casapound, Andrea Antonini, comunicando la notizia dell’avvenuto sgombero. Un colpo di scena inaspettato, dopo le pesanti dichiarazioni di Iannone di pochi giorni prima: “Non ce ne andremo mai da via Val d’Ala”. Il verbale firmato davanti al cancello di via dei Settebagni, scritto a mano e protocollato, attesta soltanto l’effettivo passaggio di consegne, con tanto di chiave affidata nelle mani dei nuovi custodi. Ma fa riferimento a un atto precedente con cui l’Assessore al patrimonio aveva ratificato la decisione di affidare alla cooperativa due fabbricati e l’area circostante per circa 30.000 metri quadri. Essendo un’ordinanza emanata non dal Gabinetto del Sindaco, essa non compare nel registro degli atti del Comune. Inoltre non vi è traccia nemmeno del progetto di utilizzazione dell’area che l’Isola delle tartarughe avrebbe dovuto predisporre. L’assegnazione è avvenuta, evidentemente, sulla fiducia, con l’unica precisazione che “i manufatti versano in precarie condizioni statiche e di manutenzione” e che quindi sarà “onere della cooperativa sia eseguire le opere di messa in sicurezza, sia provvedere alla custodia dei beni”. Questa vicenda, tutt’altro che cristallina, è stata denunciata anche dai consiglieri comunali del Partito democratico di Roma, che porteranno tutta la questione all’attenzione della Commissione trasparenza del Comune.
“È del tutto evidente” denunciano Ferrante e Della Seta “che la Giunta del Sindaco di Roma Alemanno non può pensare di amministrare il patrimonio capitolino come se fosse una sua proprietà privata. Non solo Alemanno tarda nel restituire alla collettività i beni confiscati alla mafia, ma l’attuale amministrazione ha finora sistematicamente ignorato le richieste di assegnazione provenienti da realtà associative indiscutibilmente ben più meritorie di quella in oggetto”. L’Isola delle Tartarughe è stata iscritta nell’albo del Ministero dello Sviluppo Economico durante l’ultimo governo Berlusconi. È diventata così una ONLUS di diritto e, una volta avanzata la richiesta per entrare nel 5 per mille, è stata automaticamente inclusa senza che l’Agenzia delle Entrate potesse intervenire.
Grazie ai 27.352,61 euro raccolti nel 2011, il doppio dell’anno precedente, CasaPound è al posto 1009 nella classifica delle associazioni più foraggiate, prima del Soccorso degli Alpini, della Fondazione Intesa San Paolo e della Fondazione Teatro la Fenice.

Fonti: HuffingtonPost; RomaCapitale.net.

Nessun commento:

Posta un commento