DOCUMENTI APPROVATI AL CONGRESSO DI SEZIONE

Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e che hanno permesso la riuscita di una giornata per noi molto importante.
Per entrare nel merito del congresso, sono stati approvati tutti i 29 emendamenti proposti al documento politico-programmatico del comitato nazionale ed un odg contro l'apertura del museo del fascismo a Predappi.
Di seguito gli emendamenti approvati:
EMENDAMENTI DOCUMENTO NAZIONALE
PARTE PRIMA
IL QUADRO MONDIALE
1 (sostituire da dopo
“terza guerra mondiale in atto” fino a prima di “Tutto questo non è casuale”)
che si dipana in conflitti diffusi e trasversali, in tutti i continenti,
raccontati con maggior dovizia di informazione in alcune zone, mentre sembrano
destare minor interesse in altre parti, facendo balenare il sospetto che il
circo mediatico mondiale non sia propriamente libero da condizionamenti. (Si
pensi alla situazione dell’Ucraina nel cui governo hanno trovato posto forze di
chiaro stampo nazi-fascista. Governo che ha permesso – tollerato stragi tra la
popolazione, ha sospeso la democrazia ponendo nell'illegalità partiti e
associazioni democratiche, ed all’incertezza che grava sulle Repubbliche
baltiche). E non basta: c’è l’esplosione
dei peggiori fondamentalismi e l’entrata in campo, pericolosissima, dell’ISIS
utilizzata in Siria da prima in funzione antigovernativa per destabilizzare il
governo locale e poi “sfuggita di mano”, cosi come in passato fu utilizzato Bin
Laden e la sua organizzazione in Afghanistan e in seguito in Libia e in Egitto
e cosi via, oltre alla nota situazione della Palestina, di cui si parla meno,
ma è lì, ancora grave come un macigno. Situazione in cui è ormai improcrastinabile
una presa di posizione netta a difesa della popolazione e dei diritti umani
troppo spesso calpestati. Tra l’altro i curdi, che sono gli unici che
contrastano il terrorismo ISIS sul campo, vedono le loro organizzazioni messe
fuori legge; in tal senso è necessario il riconoscimento del PKK (partito kurdo
dei lavoratori) quale organizzazione legittima e riconosciuta dalle istituzioni
italiane ed europee.
Sarebbe comunque riduttivo e fuorviante pensare che l’orrore sia una
prerogativa assoluta dell’Isis, di fondamentalisti e jihadisti a fronte di
altri regimi, considerati nostri alleati e partner, quali la
Turchia di Erdogan, Israele, Arabia Saudita, l’Iran, l’Egitto con il caso
Regeni, e la lista potrebbe continuare ancora per molto, che violano
sistematicamente i diritti umani. Oltre tutto, c’è il pericolo
che alcuni contrasti ed addirittura alcune guerre assumano contorni a sfondo
religioso, per mascherare le vere ragioni (economiche) dei conflitti, con un
evidente ed inevitabile aggravamento dei rischi già in atto e delle situazioni
disastrose che già constatiamo. Il Governo Italiano deve farsi promotore perché
cessi l’occupazione militare turca a Cipro, perché si condanni presso l’ONU
l’intervento militare a favore dell’ISIS e si blocchi la vendita di armi a
Turchia ed Arabia Saudita che sostengono DAESH.
2 (sostituire da dopo “un mondo in cui una piccolissima parte” fino a
prima di “La via della pace e della lotta”)
della popolazione si
arricchisce a dismisura a discapito della stragrande maggioranza che
inesorabilmente continua a impoverirsi sempre di più. Di fronte a tutto questo,
il mondo sembra impotente, non riuscendo spesso neppure a cogliere la gravità
estrema di certi fenomeni. E non si pensa seriamente alla soluzione, dei
conflitti che anzi spesso vengono alimentati “ad arte” in funzione di interessi
economici o strategico militari dei potentati mondiali. E' la politica che deve
intervenire a livello mondiale, vedendo cosa fare di questa ONU impotente e
quali nuove grandi intese si possono promuovere, per realizzare le condizioni
atte ad ottenere la democratizzazione degli stati nazionali e la risoluzione
delle controversie internazionali senza il ricorso alle armi. Ogni focolaio di
guerra ogni conflitto è una sconfitta per l'intera umanità.
3 (aggiungere dopo
“in vari Paesi d’Europa “)
ma con il ripristino
di una vera pace, di una giustizia reale, del rispetto dei diritti umani nei
territori da cui scappano e non con la proclamazione del solito fantoccio di
comodo dei potenti della Terra.
4
(sostituire da dopo “in molti casi sta avvenendo” fino a prima di “Purtroppo
questo è un terreno)
L’accoglienza per chi fugge da conflitti, regimi repressivi, fame e
povertà, è doverosa fin quando non verranno ripristinate regole democratiche,
di giustizia e umanità in quei paesi. Ogni tentativo di selezionare questa
massa di disperati, in base a ridicole quote o cavilli burocratici sul riconoscimento
o meno di un conflitto, o ancor peggio facendo riferimento alla razza, alla
religione, alla professione, condannerebbe a morte quasi certa chi non avesse
tali requisiti, riesumando forme odiose di discriminazione.
IL QUADRO
ITALIANO
5 (aggiungere dopo
“giudizio politico e complessivo“)
ma si può rilevare un mancato rispetto del risultato delle urne, che
aveva espresso indirizzi diversi, in virtù dei programmi proposti in campagna
elettorale, tendente sempre più a limitare la volontà popolare, grazie anche a
‘riforme’ che hanno cancellato l’elettività dei consigli provinciali e che si
propongono di fare altrettanto con il Senato della Repubblica.
6 (aggiungere dopo
“Prima di tutto, bisogna dire che ….. “ togliendo “c’è poco
rispetto per la Costituzione”)
è in atto un piano che tende a
cancellare i principi fondamentali della nostra Costituzione. Con
l'introduzione del pareggio di bilancio si è data una ulteriore spallata ai
principi contenuti nella nostra carta Costituzionale che ora non risulta più
essere quella originale, è qui importante ricordare
il famoso rapporto della società
di rating J.P. Morgan “The Euro area adjustment: about halfway there” del 28
maggio 2013, in cui si dice “Le costituzioni e i sistemi politici dei paesi
dell’area meridionale, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano
caratteristiche che appaiono inadatte a favorire l’integrazione” e “Le
Costituzioni mostrano una forte influenza socialista, evidenziando la forza
politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato dopo la caduta del
fascismo” ed ancora “I sistemi politici
della periferia tipicamente hanno le seguenti caratteristiche: esecutivi
deboli, stati centrali deboli rispetto alle regioni; tutela costituzionale dei
diritti del lavoro; costruzione del consenso che rafforza il clientelismo
politico; e il diritto di protestare se vengono fatte delle modifiche non
gradite dello status quo politico.” , da cui uscì l’idea della necessità di
cambiare tutte le Costituzioni, proprio in relazione ad intrinseci e comuni
difetti dovuti appunto come citato alla loro nascita a seguito della caduta del
fascimo e nazismo in europa. Ma questo non è che l'epilogo di una lunga storia
iniziata già pochi anni dopo la sua promulgazione e seguita negli 60 e 70 con
la legge truffa e i tentativi di golpe e
seguita dal piduismo che porta ai piani di Licio Gelli con il “piano di rinascita
nazionale” sequestrato e venuto alla luce nel 1982.
7 (eliminare da “siamo
contrari ad ogni” fino a “da vari oppositori, ma”)
8 (aggiungere dopo
“assumere un significato politico”)
come non bisogna dimenticare che
anche quando questa partecipazione popolare si manifesta, come nei casi dei
referendum del 2011 sulla ripubblicizzazione dei servizi locali, tale volontà
non viene ripresa ed applicata dai governi. Infatti, non solo non si è ancora
avviata la ripubblicizzazione dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali,
ma sono addirittura state approvate leggi che vanno nel senso opposto dando
vita a nuove privatizzazioni. E’ evidente come tutto questo spinga ancora di
più i cittadini verso un rifiuto delle politica e le scelte astensionistiche.
LA POLITICA
9 (aggiungere dopo “Mafia Capitale”)
preceduta dai casi dell’Expo di
Milano e dei lavori alla Tav.
10 (sostituire
“un piano di rinascita e rilancio” con )
una rivoluzione etica che spazzi via il cronico clientelismo spesso
connesso all’affarismo politico-mafioso
PARTE SECONDA
LA MEMORIA
11 (aggiungere dopo “la diffusione della conoscenza”)
senza cadere nelle trappole del
revisionismo storico che vorrebbe riscrivere i fatti per un uso di pretesa
“pacificazione” o di diffamazione come
quelle usate da alcuni "storici" di parte contro i partigiani
jugoslavi e il IX corpus dell’esercito di liberazione jugoslavo.
12 (sostituire da dopo “Armadio della Vergogna”
fino a “di quelle popolazioni” )
In questo quadro per poter tentare di incidere nella memoria collettiva
e nel senso comune del Paese, riteniamo che sarebbe importante ed utile
istituire una giornata nazionale di ricordo e riflessione sulle stragi
nazifasciste da tenere ogni anno, in modo da diffondere la conoscenza e la
riflessione su quanto avvenuto sia nell’opinione pubblica che tra le giovani
generazione.
Da ciò la nostra riflessione sui “Confini Orientali”, sull’Esodo, anche
sulle foibe anche contrastando l’offensiva del revisionismo storico, a partire
dall’analisi dei delitti e dei guasti compiuti per decenni, dal fascismo, in
danno di quelle popolazioni.
LA PACE
13 (cambiare titolo
del capitolo in Guerra e Pace e ad aggiungere alla fine del capitolo)
GUERRA E PACE
La crisi economica mondiale ha non solo inasprito tutte le
tensioni esistenti, ma viene dimostrando
che il modo di produzione dominante si alimenta della guerra per
riprodursi e sopravvivere. La guerra non è la risposta al terrorismo, che invece alimenta, ma viene generata da sporchi
interessi per sporchi affari, dallo scontro sulle fonti energetiche, dai
conflitti di potenza, dalla vendita delle armi. Non bastano
allora gli appelli ideali o retorici quando la guerra già dilania interi
continenti divampando nel cuore dell'Europa ed alle sue porte, quando la corsa
agli armamenti ha ripreso tutta la sua forza assorbendo enormi risorse che
vengono sottratte allo stato sociale.
Gli effetti di 25 anni di politica di guerre della Nato e
dell'Italia in Irak, Libia, Jugoslavia, Iran, Afghanistan sono sotto gli occhi
di tutti. Devastazione di intere regioni, fame e miseria, esodi biblici verso
l'occidente (ma non solo: la Giordania ad es. è
piena di profughi) e
la mortifera piaga del terrorismo, fomentato dalla disperazione quando non
direttamente finanziato dagli stessi strateghi senza scrupoli della tensione
internazionale. In Italia da tempo i
governi violano l’articolo 11 della Costituzione e il nostro paese è sempre più
coinvolto nella guerra, con la vendita di armi e l’invio di militari.
E' pertanto necessario un impegno di concreta mobilitazione
contro la guerra cui l'Anpi non vuole sottrarsi, insistendo a gran voce, in
continuità con il congresso di Torino per un cambio di direzione politica che
si ponga nel pieno rispetto della Costituzione, per il ritiro immediato delle
forze armate del nostro paese dai teatri di guerra, a cominciare
dall'Afghanistan per ridiscutere tutte le operazioni in corso. Così come ci
poniamo contro l'assurda spesa prevista per l'acquisto dei caccia bombardieri
F35, per il taglio delle spese
militari e la fine dello sporco commercio delle armi, per la chiusura delle
basi straniere sul nostro territorio. E' altresì necessario agire
per una giusta soluzione del conflitto mediorientale, a cominciare dall'operare
per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
INTRANSIGENTE DIFESA DELLA COSTITUZIONE
14 (aggiungere dopo
“l’esperienza lo renda necessario”)
ma i principi fondamentali della
stessa non possono essere messa in discussione
15 (sostituire da dopo “dei cittadini e dunque della democrazia”
fino alla fine del capitolo)
L’intransigenza non è un male,
anzi è doverosa e va realizzata con tutti i mezzi democratici a
disposizione quando si verte su
questioni di primaria importanza. Oggi come ANPI abbiamo l'esigenza di essere
in prima linea nella richiesta del ripristino della Costituzione del 48 nei
suoi valori e nei suoi principi. Carta mai applicata e spesso considerata
“troppo democratica” e per questo rimaneggiata già in diverse circostanze, come
nel 2012 con la modifica dell’articolo 81 imponendo di fatto il pareggio di
bilancio definito da molti costituzionalisti un “corpo estraneo” alla nostra
Costituzione. L’esistenza di vincoli economici imposti con tale modifica e dai
Trattati dell’Unione Europea risultano pertanto incompatibili con i diritti
contenuti nella Carta stessa, si pensi solamente all’articolo 3 che pone la
necessità di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano
la libertà e l’eguaglianza.
Dobbiamo quindi essere a fianco e
promotori noi stessi di comitati in difesa della Costituzione e nel prossimo
futuro alla testa dei movimenti per il no alle riforme avviate in maniera
sciagurata in ossequio dei mercati e in nome di un' Europa delle banche.
“Nessuna Costituzione è mai servita a dare la libertà se a difesa di
questa non vi sono state la coscienza dei cittadini, la loro forza e la loro
capacità di schiacciare ogni tentativo reazionario. La Costituzione è una
garanzia sì, ma essa non ci garantisce contro i pericoli che oggi minacciano la
democrazia italiana. La vera garanzia sta nella forza e nello sviluppo del
movimento democratico di masse popolari” . Parole scritte nel lontano 1948
da Palmiro Togliatti e più che mai attuali oggi, nella profonda crisi
economica, sociale e valoriale che le giovani generazioni devono affrontare e
cercare di risolvere.
L’ATTUAZIONE DELLA
COSTITUZIONE
16 (sostituire da dopo “stessa realtà del paese” fino alla fine
del capitolo)
L’ANPI può partecipare direttamente
a tutte le lotte democratiche, su temi
singoli e ha il dovere di tenere fermi i
princìpi e di appoggiare, dunque, tutte
le battaglie che su questo piano vengono ingaggiate con metodi democratici.
17 (aggiungere come capitolo
dopo capitolo l’attuazione della Costituzione)
LAVORO
Marzo 1943, gli scioperi operai paralizzano
le fabbriche del nord, è il primo momento di resistenza di massa al regime
fascista, l'atto di origine del movimento che porta all'insurrezione del
25 aprile 45. A partire da questa considerazione, in cui affondano le radici
stesse della nostra associazione, appare evidente come un ruolo prioritario ha
assunto e devono assumere per noi i lavoratori. La classe lavoratrice che ha
contribuito in maniera consistente alla Resistenza deve continuare oggi ad
essere il principale soggetto di riferimento. Quindi la necessità di un maggior
radicamento nei luoghi di lavoro ed il contrasto netto a tutte le leggi che,
violando i principi e valori costituzionali, distruggono i diritti dei
lavoratori, assumono un ruolo strategico per l'Anpi.
Si ricordi che numerosi articoli
della Costituzione Italiana (1,3,4,35-47) difendono, garantisco e tutelano il
diritto al lavoro e gli stessi lavoratori, ponendo sia limiti all'iniziativa
economica privata che non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale
(41), sia riconoscendo per fini di utilità generale l'espropriazione di
determinate imprese che si occupano di servizi pubblici essenziali o di fonti
di energia affidandone la gestione allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di
lavoratori o di utenti (43). Un’indicazione che potrebbe essere utilizzata
anche per le numerose aziende che chiudono o delocalizzano portando via
macchinari e licenziando i lavoratori ma anche rendendo evidente la necessità
che i servizi di utilità sociale siano svolti direttamente dal pubblico anziché
affidati a ditte esterne con tutto quello che ciò rappresenta in termini di
sfruttamento dei lavoratori, corruzione ed aumento dei costi.
Tutto questo mentre le attuali
controriforme sul lavoro (c.d. Jobs Act) rappresentano la tomba dei diritti cancellando
l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, garantendo alle
imprese la libertà di licenziamento, trasformando i nuovi assunti in “precari a
tempo indeterminato”, mettendo in discussione tutti i diritti fondamentali del
rapporto di lavoro garantiti dallo Statuto dei Lavoratori come il controllo a
distanza e il demansionamento, la copertura della cassa integrazione, ordinaria
e straordinaria e della mobilità. Una legge che non può essere accettata e su
cui l'ANPI tutta deve impegnarsi per ottenerne la cancellazione.
LIBERTÀ E
UGUAGLIANZA
18 (aggiungere dopo
“battaglia epocale”)
denunciando a gran voce lo
sfruttamento dei migranti, costretti a fuggire dalle guerre e dalla dittatura
economica delle multinazionali, come forza lavoro in nero o sottopagata sia da
parte della criminalità organizzata che da parte della classe padronale che può
così disporre di una manodopera ricattabile per ridurre e cancellare i diritti
di tutti i lavoratori. Va contrastata inoltre l’ignobile speculazione
perpetrata dal corrotto sistema dell’accoglienza del nostro paese.
ANTIFASCISMO
19 (sostituire da dopo
“ tutte le associazioni democratiche” fino a prima di”non è possibile
concludere”)
e il vasto movimento antifascista
composto in particolar modo da comitati e collettivi di giovani.
Va valutata la questione della
forza antifascista che non vuol dire reazione violenta ma capacità di tenere
testa allo squadrismo, capacità organizzativa dei presidi e loro sicurezza, conquistarsi
l'affidabilità perchè si è in grado di gestire il contrasto alle iniziative
fasciste. Nel rapporto con le autorità, affinché intervengano per impedire
apologie di fascismo, l'ANPI che si presenti con determinazione e forza
organizzata ha più autorevolezza nel pretendere che sia lo Stato a mostrare il
suo volto antifascista. Anche i comuni cittadini sarebbero più coinvolgibili
dall'ANPI risoluta e predisposta a svolgere complessivamente il suo compito
antifascista.
LA DIFESA DEI DIRITTI
20 (sostituire da dopo
“rilievo sempre maggiore” fino a prima di”Ed emergono su questi temi ”)
Ad esempio dobbiamo pronunciarci
per tutti coloro che, fin qui, sono stati considerati “diversi”; bisogna essere
favorevoli e battersi per il riconoscimento della cittadinanza a chi, con i
genitori, è in Italia da tempi rilevanti; dobbiamo
essere con chi chiede l'abolizione del reato di clandestinità; per l’introduzione del reato di tortura, ci
ritroviamo infatti da tempo ad assistere ad una recrudescenza della violenza
della polizia e dei carabinieri e ricordando sempre che l’Italia è sotto
accusa da parte della commissione europea per la prevenzione della tortura; dobbiamo
essere favorevoli alle unioni civili; pronunciarci su alcune questioni di fondo
(ambiente, bioetica, ecc.). Occorre che l'ANPI continui e rafforzi la battaglia
per il pieno riconoscimento del diritto all'abitare considerando che negli
ultimi anni, l'acuirsi della crisi, ha aumentato sfratti per morosità
incolpevole e pignoramenti. Troppo spesso le famiglie sono costrette a
scegliere se mangiare o pagare la rata dell'affitto o del mutuo. A questo si
aggiunge la speculazione, con l'aumento ingiustificato dei prezzi d'affitto, la
mancata rinegoziazione dei mutui e il mantenimento di spazi inabitati, sia
pubblici che privati, in stato di abbandono. L'ANPI pertanto deve impegnarsi,
così come riconosciuto dagli articoli 2 della Costituzione Italiana e
dell'articolo 25 della "Dichiarazione dei diritti dell'uomo", in
tutte le sue strutture ed insieme ai molti movimenti che si battono per tale
scopo, affinché il diritto all'abitare non sia solo un'enunciazione astratta ma
sia garantito a tutti i cittadini.
In particolare, crediamo che
l’attenzione alla questione ambientale costituisca elemento moderatore nei
confronti del fenomeno migratorio, nonché fondamento essenziale per una
coscienza civica rispettosa della storia e del benessere del nostro Paese. Per
questo bisognerà attrezzarsi anche culturalmente per impegnarci contro il
nucleare, le devastazioni dei territori e le speculazioni edilizie, le
trivellazioni per le ricerche petrolifere, le discariche e gli inceneritori, e
per la ripubblicizzazione dell’acqua.
LA
LIBERTÀ D’INFORMAZIONE
21 (aggiungere alla fine del capitolo)
Dobbiamo inoltre essere comunque
sempre con chi legge, studia, critica i libri mai con chi li brucia o li
censura.
LA SCUOLA
22 (aggiungere dopo “i valori
della democrazia”)
Bisogno proporre alle scuole percorsi sullo studio e la conoscenza
della Costituzione, anche a partire dalla classe V della scuola primaria,
facendo riferimento alle competenze chiave europee affinché la conoscenza dei
diritti e dei doveri sia uno strumento per un futuro cittadini consapevole e in
grado di leggere in senso critico la realtà.
Altre
tematiche ed iniziative
23 (sostituire punto
Eventuali iniziative)
Costituzione
dei comitati nazionali e locali per il no alle riforme costituzionali e per la cancellazione
della Legge elettorale.
PARTE TERZA
RUOLO DELL'ANPI
24 (sostituire da dopo “che ne rappresenta i valori” fino
a prima “Deve essere capace di cogliere” pagina 34 (opuscolo) pagina 24 file pdf)
Quindi, l’ANPI deve sempre agire,
operare, “combattere”, realizzando iniziative che trasformino in pratica di
lotta le enunciazioni di principio, sempre con le sue forme, i suoi metodi, le
sue tradizioni. Deve inoltre essere uno strumento efficace nel presente e saper
svolgere quel ruolo attivo e partecipe nel conflitto sociale che spetta ad
un’organizzazione di massa che si batte fattivamente per raggiungere i propri
fini statutari senza ambiguità e tentennamenti.
25 (aggiungere dopo “un problema di appartenenza e di
compatibilità” pagina 35 (opuscolo) pagina 25 file pdf)
Dovendo l'ANPI essere soggetto
attivo non solo memoria storica del paese si deve porre però anche un problema
di coerenza con il nostro statuto e con le
nostre convinzioni nel momento in cui professiamo a più riprese
l'osservanza e l'irrinunciabilità dei principi contenuti nella Costituzione del
48 possiamo poi operare effettivamente affinché questi vengano stravolti o
aboliti? In questo caso non è questione di diversa visione politica ma di
concezione stessa dell'impianto democratico cosa per noi irrinunciabile sarebbe
quindi quanto meno auspicabile che chi intendesse prendere una strada diversa,
che si discosta anzi si contrappone al nostro stesso senso di esistere ne
traesse democraticamente le proprie conclusioni. E d'altronde anche nei partiti
cosi funziona un conto è la normale dialettica interna altro è la diversa
concezione dell'essenza stessa dell'esistenza del partito. Questo infatti spiega
anche la “necessità” del pluralismo dei partiti. Infatti ognuno si candida a
rappresentare specifici interessi di una parte della società. Altrimenti
avremmo il partito unico. Per noi non può essere diverso, ci siamo candidati a
rappresentare con chiunque voglia stare con noi i principi costituzionali e a
combattere per questi con tutti i mezzi democratici a disposizione pena la
nostra inutilità.
26 (sostituire da
dopo “autonomia” fino a “Non abbiamo pregiudiziali” pagina 36 (opuscolo) pagina 26 file pdf)
L’ANPI deve
collaborare con tutte le forze democratiche, i comitati, i collettivi, i
movimenti che ne condividono i fini e gli obiettivi sempre senza rinunciare a
ciò che riguarderebbe la sua autonomia, il suo prestigio, la sua autorevolezza,
fra l’altro conquistata proprio a forza di essere liberi ed autonomi da tutti.
27 (aggiungere dopo “una sorta
di anarchia” pagina 37 (opuscolo) pagina
27 file pdf)
né tollerabile e consentito che
iscritti od addirittura dirigenti dell’associazione possano operare fattivamente
allo stravolgimento o alla cancellazione dei principi e valori contenuti nella
Costituzione del ’48 in palese violazione degli scopi associativi.
28 (sostituire da dopo “più
risultati si possono ottenere” fino alla fine del capitolo pagina 43 (opuscolo)
pagina 32 file pdf)
Pertanto è
necessario e fondamentale che si stabiliscano relazioni e collaborazioni con
tutte le organizzazione politiche, sindacali e sociali, i movimenti, i
collettivi ed i comitati che condividono le battaglie e gli impegni trattati
nel presente documento, a partire in primis dal vasto movimento antifascista,
affinché si possa concorrere sempre alla piena attuazione, nelle leggi e nel
costume, della Costituzione Italiana in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha
dettato gli articoli e di dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono
per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della
guerra partigiana.
Bisogna, infine,
fare attenzione anche alle “cattive compagnie”, cioè a coloro che vogliono utilizzare
e strumentalizzare, per fini elettorali o di prestigio, il buon nome dell’ANPI
adottando in seguito politiche od azioni in contrasto con i principi ispiratori
dell’associazione stessa. Un po’ di cautela e di attenzione saranno sempre
utili per discernere, come si diceva un tempo, “il grano dal loglio”.
PARTE QUARTA
COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE DONNE DELL’ANPI
29 (aggiungere dopo “nell’epoca attuale” pagina 47 (opuscolo)
a partire dalla difesa e dall’applicazione della legge 194 per la
tutela della maternità consapevole, e più in generale dei diritti conquistati
in seguito a dure lotte.
Nessun commento:
Posta un commento