martedì 30 novembre 2010
congresso di sezione
Il bilancio è molto positivo e dimostra il buon lavoro che la nostra sezione sta facendo.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e che hanno permesso la riuscita di una giornata per noi molto importante.
Per entrare nel merito del congresso, sono stati approvati tutti i documenti proposti dal comitato di sezioni, cioè il documento di sezione e gli emendamenti al documento politico-programmatico del comitato nazionale(che riportiamo di seguito)
sabato 20 novembre 2010
ciao lorenzo, amico e compagno
mercoledì 17 novembre 2010
congresso di sezione
giovedì 11 novembre 2010
documenti per il congresso

martedì 9 novembre 2010
documenti per il congresso
sabato 30 ottobre 2010
verso il congresso per una nuova stagione dell'anpi
mercoledì 30 giugno 2010
martedì 1 giugno 2010
mercoledì 5 maggio 2010
25 aprile vecchia e nuova resistenza

La sezione ANPI “Franco Bartolini” ha ritenuto doveroso e utile aprire un confronto tra i propri compagni e compagne intorno ai fatti che hanno caratterizzato le celebrazioni del 25 aprile a Porta S. Paolo. Dal dibattito, tenutosi durante l’ultimo direttivo, è emersa la generale convinzione che sia necessario inserire gli eventi a cui abbiamo assistito in un contesto più ampio di quello attribuitogli dai giornali e dai media in genere.
Per iniziare pensiamo che la presenza della Polverini, alleata di tanti fascisti che l'hanno sostenuta e festeggiata con il braccio alzato all'indomani della vittoria elettorale, è stata, nei fatti, una presenza provocatoria, al di là del ruolo istituzionale da lei rivestito. La sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile era decisamente non gradita alla piazza.
La cacciata a furor di popolo della presidente della Regione Lazio dal palco ufficiale non è stato un atto di pochi ma di gran parte dei presenti ed ha rappresentato la conseguenza naturale della non condivisione dei tanti/e antifascisti/e alla inopportuna decisione di invitarla. Tale decisione, che rientra in una consolidata tradizione dell’ANPI, va oggi riconsiderata alla luce di una diversa relazione tra istituzioni repubblicane e cultura dell’antifascismo.
Al di là della ritualità della celebrazione, non possiamo però dimenticare che oggi gli attacchi più violenti ai valori della costituzione, alla storia della resistenza e alla cultura antifascista provengono da soggetti e partiti che sono ai vertici delle istituzione del nostro paese, sia a livello locale che nazionale.
Neanche possiamo far finta di non vedere che questi personaggi e questi partiti sono in stretta relazione, quasi in un rapporto di osmosi, con gruppi e organizzazione dichiaratamente neofasciste.
Crediamo che fischi e slogans rappresentano un doveroso e obbligato dissenso verso la Polverini, sia per la sua vicinanza a Casa Pound e alla destra neofascista romana e sia per non aver preso chiara e inequivocabile posizione contro la “marcia su Roma” del 7 maggio.
Allo stesso modo assolutamente immotivata è stata la presenza dei sionisti dell’Associazione Romana Amici d’Israele, e dei sostenitori del criminale governo israeliano Riccardo Pacifici e la parlamentare del Pdl Fiamma Nirenstein, le cui dichiarazioni, successive al 25 aprile, offrono parziale motivazione al dissenso della piazza. Ci teniamo a precisare la sostanziale differenza che c’è fra questi sionisti e la Brigata Ebraica, la quale ha tutto il diritto di prendere parte alla festa della liberazione avendo combattuto le truppe nazifasciste.
Altresì riteniamo che siano da considerarsi inopportuni e inappropriati i lanci del fumogeno e di frutta che hanno coinvolto autorevoli rappresentanti dell’ANPI, a cui va tutto il nostro affetto e sostegno, e della banda musicale. D’altronde pensiamo che risultasse chiaramente prevedibile, viste le presenze sul palco, che alcuni immaturi potessero andare oltre la necessaria e lecita contestazione.
Detto questo, pensiamo che forte sia il disagio diffuso fra gli associati ANPI e gli antifascisti in genere nell’assistere ad una strana commistione fra percorsi politici e storie personali che nulla hanno in comune.
Ci chiediamo cosa ci sia da spartire fra partigiani ed antifascisti che hanno dedicato la loro vita all’affermazione dei valori di democrazia e libertà, e personaggi pubblici dal passato noto e dal presente poco chiaro, i quali fino ad oggi non si sono espressi chiaramente sui temi che rappresentano il quotidiano impegno dell’ANPI.
Ci domandiamo cosa pensano la Polverini, Alemanno e tutto il Pdl della polemica revisionista sull’equiparazione fra repubblichini e partigiani, cosa pensano delle organizzazioni che fanno esplicito riferimento al partito fascista la cui ricostituzione è vietata dalla nostra Costituzione, cosa pensano delle escalation di aggressioni neofasciste a studenti, antifascisti e stranieri a cui assistiamo già da troppo tempo.
Ci interroghiamo intorno al nesso fra le ambigui posizioni di suddetti personaggi, sia a livello locale che nazionale, e la crescita dei livelli di violenza ed intolleranza nelle nostre città .
Paradossale è la condizione che viviamo sulla nostra pelle. Infatti quotidianamente svolgiamo un lavoro nei territori e nelle scuole atto a fare chiarezza sui fatti e le responsabilità storiche, nonché a denunciare il riemergere della sottocultura fascista.
Ma al contempo ci siamo trovati, e speriamo di non trovarci nuovamente, ad essere platea di personaggi che incarnano quella falsa cultura dell’ambiguità, dei se e dei ma, che portata a sintesi nel revisionismo storico, rappresenta il substrato dal quale un nuovo fascismo sta riaffiorando nel nostro paese.
Pensiamo che oggi, anche a fronte degli eventi del 25 aprile, sia giunto il momento di aprire un percorso di confronto fra le sezioni territoriali e con gli organi dirigenti al fine di sostenere, dare corpo e partecipazione a quello straordinario processo di rinnovamento che sta coinvolgendo migliaia di uomini e donne, i quali hanno ritrovato nell’ANPI lo strumento per riaffermare quei valori di libertà e diritti, sanciti dalla costituzione e conquistati nella lotta contro il nazifascismo.
lunedì 3 maggio 2010
municipio antifascista

lunedì 26 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
stop al fascismo
STOP AL FASCISMO
STOP AL RAZZISMO
Nella serata di domenica, attorno alle 20, un gruppo di 15 persone armate di mazze e bastoni e a volto coperto ha fatto irruzione in un fast-food gestito da bengalesi distruggendo tutto e ferendo il gestore del locale ed alcuni clienti. Un assalto in piena regola che per modalità e violenza sembra essere di chiaro stampo razzista. I fatti in questione sono accaduti in via Murlo alla Magliana, quartiere popolare e di tradizione democratica.
Questo non è che l’ennesimo esempio del clima che si respira in questa città dove cittadini democratici, giovani ed immigrati sono spesso vittime di atti di squadrismo e di razzismo, atti che nella maggior parte dei casi restano impuniti grazie alla condiscendenza di alcune forze politiche. Riprova ne è la violenta aggressione di lunedì subita da alcuni studenti di Tor Vergata ad opera di una trentina di neofascisti di Casa Pound.
E’ evidente che venti anni di egemonia politica e culturale della destra stanno progressivamente demolendo quel sistema di valori e di garanzie democratiche sanciti dalla Costituzione. Ronde, xenofobia, intolleranza, omofobia, discriminazioni su base etnica e religiosa, indifferenza alle limitazioni della libertà di espressione, riduzione del conflitto ad attività illecita, negazione dei diritti e dell’autorganizzazione sociale. Da troppo tempo assistiamo ormai al riemergere di fenomeni e comportamenti che fino a qualche anno fa consideravamo definitivamente superati. Siamo seriamente preoccupati del diffondersi di questi disvalori nei territori, nei quartieri, fra la gente, e soprattutto fra le giovani generazioni; questa tendenza è a nostro avviso foriera di oscure prospettive e inquietanti scenari. Essa rappresenta, pericolosamente, quel brodo di coltura dentro il quale si stanno consolidando nuove forme, più o meno palesi o organizzate, di cultura e pratiche fasciste.
Pensiamo che, contro chi vorrebbe ributtarci indietro nella storia, sia necessario riprendere in mano i valori della Resistenza, riportarli nelle strade, nelle scuole, nei quartieri, riaffermarli con rinnovata forza e determinazione, nella convinzione che, oggi come allora, indichino la direzione dell’avanzamento sociale e civile della intera società. Abbiamo lanciato una campagna con raccolta firme per far dichiarare dal consiglio municipale il nostro territorio antifascista e antirazzista. E’ un piccolo ma significativo gesto, solamente un primo passo perché riteniamo necessaria la messa fuorilegge di tutte le formazioni neofasciste in quanto violano palesemente
Esprimiamo la più ferma condanna di ogni aggressione squadrista e razzista e la massima solidarietà alle vittime
Contro ogni forma di razzismo – Contro nuovi e vecchi fascismi
Firma la petizione popolare per un Municipio antifascista e antirazzista
giovedì 15 aprile 2010
petizione popolare
Al Presidente del Municipio Roma XV
“Arvalia – Portuense” Dott. Giovanni Paris
Via Montalcini, 1 - 00149 R O M A Fax 0669615211
e al Presidente del Consiglio Municipale
Petizione popolare
Oggetto: RICHIESTA CHE IL MUNICIPIO ROMA XV “ARVALIA – PORTUENSE” SIA DICHIARATO ANTIFASCISTA e ANTIRAZZISTA
I cittadini del Municipio Roma XV “Arvalia – Portuense”, con la loro firma aderiscono alla proposta della Associazione ANPI, sezione Trullo/Magliana “FRANCO BARTOLINI” di chiedere che il Consiglio Municipale voti per dichiarare questo Municipio antifascista ed antirazzista
Visti i numerosi atti di squadrismo e di razzismo verso cittadini democratici, giovani ed immigrati, atti rimasti impuniti anche per la condiscendenza di alcune forze politiche.
Viste le continue provocazioni con cui s'intende attaccare i diritti sociali e di cittadinanza e di libertà diffondendo paure e insicurezze per seminare odio e politiche autoritarie.
Considerato inoltre che la comunità di questo Municipio è fatta da cittadine/i che credono nei principi costituzionali, di lavoratrici e lavoratori che vogliono difendere i propri diritti, di medici e infermieri che si rifiutano di denunciare gl'immigrati, di studenti - insegnanti e genitori contrari alle classi separate, d'immigrati che non vogliono piu’ essere considerati merce. di donne e uomini liberi che non sopportano che qualcuno possa decidere delle loro vite.
Ricordando che la Costituzione vieta la propaganda e la ricostruzione di associazioni, movimenti e partiti fascisti nonché l’esaltazioni di esponenti, principi e fatti propri della dittatura fascista e la denigrazioni dei valori della Resistenza.
I cittadini e le cittadine firmatari ribadiscono la validità e l'attualità dei principi della nostra Costituzione per quanto riguarda anche il diritto alla tutela sanitaria, all'istruzione, al lavoro, ai diritti civili per tutti e tutte; principi che sono invece negati da chi è fascista e razzista.
I cittadini/e del Municipio Roma XV "Arvalia Portuense", aderiscono con la loro firma all'appello dell'Associazione ANPI, sez. Franco Bartolini Trullo - Magliana, con la quale si chiede al Consiglio Municipale un pronunciamento antifascista ed antirazzista chiaro ed esplicito così come fortemente affermato dalla nostra Costituzione.
I FIRMATARI DI QUESTO APPELLO CHIEDONO CHE IL MUNICIPIO XV SIA DICHIARATO ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
Cognome Nome (Stampatello) | Indirizzo (residenza o lavoro) | Firma |
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partigiani in ogni quartiere
Essa rappresenta, pericolosamente, quel brodo di coltura dentro il quale si stanno consolidando nuove forme, più o meno palesi o organizzate, di cultura e pratiche fasciste. Purtroppo, a cosi tanti anni di distanza dalla Resistenza ci ritroviamo nella necessita di dover tornare a difenderla da chi, ormai da troppo tempo, tenta di riscriverne la storia, e a ribadirne quei valori di giustizia, diritti, inclusione sociale, rifiuto della guerra, della violenza e di ogni forma di sopraffazione, di eguaglianza fra tutti gli uomini e le donne, per i quali tanti anni or sono tanti uomini e donne combatterono e morirono. E’ evidente, a chi ha occhi per voler guardare, che venti anni di egemonia politica e culturale della destra stanno progressivamente demolendo quel sistema di valori e di garanzie democratiche sanciti dalla Costituzione e affermati tanti anni fa dalla lotta antifascista e dalla Resistenza, che rappresentano per noi ancora oggi un patrimonio prezioso e imprescindibile.
Pensiamo che, contro chi vorrebbe ributtarci indietro nella storia, sia necessario riprendere in mano quei valori, riportarli nelle strade, nelle scuole, nei quartieri, riaffermarli con rinnovata forza e determinazione, nella convinzione che, oggi come allora, indichino la direzione dell’avanzamento sociale e civile della intera società.
L’ A.N.P.I., associazione nazionale partigiani italiani, da sempre depositaria del patrimonio politico e culturale della resistenza, ha negli ultimi anni, inaugurato un nuovo corso aprendo la propria organizzazione a tutti gli uomini e le donne che, per motivi anagrafici, non hanno materialmente partecipato alla guerra di Liberazione, ma che, in quegli ideali credono fermamente, come ci credettero allora i partigiani. Si stanno aprendo nuove sezione territoriali e in quelle già in essere entrano nuove giovani energie. L’obbiettivo è quello di rinnovare lo spirito popolare della Resistenza, ribadirne gli ideali, diffonderli ed adattarli alle nuove necessità, rinnovarne le forme espressive, e costruire una rete nazionale e reti territoriali che dei valori e della pratica dell’antifascismo siano presidio e testimoni nell’attualità come nella memoria.
Facciamo appello a tutti gli antifascisti del XV municipio e al mondo dell’associazionismo, alle realtà sindacali del territorio, ai partiti democratici e di sinistra, al cattolicesimo di base, a tutti coloro che si riconoscono nei valori della Resistenza, per avviare un percorso unitario, il più ampio possibile, il cui fine sia l’apertura, anche nel nostro municipio, di una sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani.